Giuseppe Cucè nasce a Catania l’8 settembre del 1972 e fin da piccolo coltiva il sogno della scrittura ma soprattutto della musica.
Inizia il proprio percorso dipingendo i propri pensieri su tela, per poi successivamente farsi catturare dalla danza contemporanea, fino a confrontarsi con diverse identità esistenti nel proprio essere e capire la propria strada incanalando le proprie energie verso la scrittura e la composizione.
Durante la sua carriera ha collaborato con diversi musicisti, tra i più fedeli il produttore artistico Riccardo Samperi, il percussionista Francesco Bazzano, i chitarristi Antonio Masto, ed Edoardo Musumeci, Marcello Leanza ai fiati, Alessandro Longo al Violoncello, Adriano Murania Violino.
Nel 2008 inizia a collaborare con la TRP MUSIC di Riccardo Samperi, ed è da questa collaborazione che nasce il cd La Mela e il Serpente, un album che sarà espressione assoluta dell’anima Saudade dell’artista. L’album viene anche pubblicato dalla EDINA MUSIC, etichetta Parigina fondata da Yvon Chateigner. Il tour di presentazione dell’album appena pubblicato darà al cantautore Catanese la possibilità di esibirsi nei più importanti teatri Parigini. (Le Trianon, L’Alhambra, Le Petit Saint Martin).
In occasione dell'uscita del nuovo singolo “Di estate non si muore”, abbiamo intervistato il cantautore siciliano.
Come e quando nasce la tua passione per la musica e com’è maturata negli anni?
Da piccolo il primo strumento che mi hanno regalato è stata una tastiera elettronica, ricordo che ci stavo incollato tutto il giorno, suonavo ad orecchio riuscendo a riprodurre qualsiasi brano ascoltavo in quel periodo. È stato subito amore con la musica. Poi con il tempo ho iniziato anche a scrivere tutto ciò che mi accadeva intorno, cosi nascevano le mie prime canzoni!
Quale messaggio particolare vuoi trasmettere con la tua musica a chi ti ascolta?
Non c’è un messaggio in particolare, penso siano tanti. in particolar modo cerco di filtrare attraverso le mie emozioni ciò che accade intorno a me.
Parliamo del tuo ultimo singolo: da cosa nasce questa canzone e di cosa parla?
Con questa canzone metto in luce tutti i contrasti della mia terra, La Sicilia, un punto di osservazione critico ma anche riconoscente alla bellezza di quest’isola separata dal resto. Una provocazione, un punzecchiamento se vogliamo, la Sicilianitudine, Il Mal di Sicilia che si contrappone con il mal di essere Siciliani.
Se dovessi descrivere questo brano con un solo aggettivo quale sarebbe e perché?
AUTOCRITICO.
Da piccolo il primo strumento che mi hanno regalato è stata una tastiera elettronica, ricordo che ci stavo incollato tutto il giorno, suonavo ad orecchio riuscendo a riprodurre qualsiasi brano ascoltavo in quel periodo. È stato subito amore con la musica. Poi con il tempo ho iniziato anche a scrivere tutto ciò che mi accadeva intorno, cosi nascevano le mie prime canzoni!
Quale messaggio particolare vuoi trasmettere con la tua musica a chi ti ascolta?
Non c’è un messaggio in particolare, penso siano tanti. in particolar modo cerco di filtrare attraverso le mie emozioni ciò che accade intorno a me.
Parliamo del tuo ultimo singolo: da cosa nasce questa canzone e di cosa parla?
Con questa canzone metto in luce tutti i contrasti della mia terra, La Sicilia, un punto di osservazione critico ma anche riconoscente alla bellezza di quest’isola separata dal resto. Una provocazione, un punzecchiamento se vogliamo, la Sicilianitudine, Il Mal di Sicilia che si contrappone con il mal di essere Siciliani.
Se dovessi descrivere questo brano con un solo aggettivo quale sarebbe e perché?
AUTOCRITICO.
Ci anticipi qualcosa riguardo i tuoi prossimi impegni?
A settembre un secondo singolo ed Il mio terzo album a fine anno con tanti concerti in giro…
A settembre un secondo singolo ed Il mio terzo album a fine anno con tanti concerti in giro…