Eysa: un viaggio emotivo nel suo nuovo singolo “Incubi”


Con "Incubi", Eysa racconta un periodo tormentato della sua vita, trasformando un incubo ricorrente in una liberazione musicale. Il brano nasce da un'esperienza personale, affrontata grazie a un percorso terapeutico, ed è un atto di vulnerabilità che l'artista spera possa creare connessione con chi ascolta. Descritto come "liberatorio", il singolo segna un passo importante nel suo percorso artistico, con l’intenzione di continuare a scrivere e condividere emozioni autentiche.

Come e quando nasce la tua passione per la musica e com’è maturata negli anni?
Fin da piccola sono sempre stata attratta dalla musica e dal ritmo: mi divertivo a cantare, ballare e dare la mia interpretazione, anche se in modo ingenuo. Col tempo, però, questo semplice svago si è trasformato in una vera passione. Ho iniziato a sentire la musica in modo più profondo, a emozionarmi, e ho capito di volerla approfondire e perfezionare. Grazie al supporto della mia famiglia, questo interesse è diventato un percorso concreto di studio e di crescita personale, fatto di esperienze che continuo ad arricchire giorno dopo giorno

Quale messaggio particolare vuoi trasmettere con la tua musica a chi ti ascolta?
La mia musica è nata da poco, perché solo recentemente ho iniziato un percorso di approfondimento sulla scrittura all’interno dell’Accademia RCvoceproduzione. In questa prima fase di esperienza ho capito che scrivere per me significa spogliarmi, e lasciare che la mia intimità prenda voce attraverso la mia musica e i miei testi, e questo raccontarmi senza filtri si è rivelata una sensazione potente e liberatoria. Mi piacerebbe che chi ascolta possa riconoscersi nelle mie parole, sentirsi meno solo. Perché sì, esporsi può fare paura, ma allo stesso tempo può creare connessione con gli altri

Parliamo del tuo ultimo singolo: da cosa nasce questa canzone e di cosa parla?
“Incubi” è molto personale, perché parla di un periodo vissuto qualche tempo fa, dove mi sentivo tormentata dallo stesso incubo che si è ripetuto ogni notte per oltre un mese, molto macabro, cupo, da farmi perdere la voglia di dormire. E’ stato un periodo molto intenso che sono riuscita ad attraversare solo grazie ad un percorso terapeutico, dal quale è venuto fuori che quegli incubi erano specchio di una percezione distorta che avevo di me stessa. Quindi una sera, mentre mi esercitavo nella scrittura, ho sentito riaffiorare quella sensazione e ho sentito il bisogno di trasformarla in musica. Scriverla è stato un modo per liberarmi, ma anche per condividere quella parte di me con gli altri, nella speranza che qualcuno possa sentirsi compreso e meno solo

Se dovessi descrivere questo brano con un solo aggettivo quale sarebbe e perché?
Se dovessi descrivere questo brano con un solo aggettivo, direi 'liberatorio'. Come accennavo prima, è la prima volta che ho trovato il coraggio di spogliarmi, raccontandomi senza filtri.

Ci anticipi qualcosa riguardo i tuoi prossimi impegni?
Per adesso dico soltanto che ho tanta voglia di continuare a scrivere e pubblicare brani che rispecchino ciò che sono e che sento davvero, lasciando che ogni pezzo rappresenti ancora di più l’evoluzione che sto vivendo come artista
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