Filippo Ferrante: “La musica per me è una forma di espressione della propria individualità e della propria autenticità”


“L'orizzonte delle mie paure” è il nuovo singolo di Filippo Ferrante, accompagnato dal videoclip diretto da Emanuele Formica, secondo capitolo del singolo precedente “Orsetti Blu”. Stavolta i due protagonisti sono immersi nei ricordi di quando erano sereni insieme e la loro storia era piena di belle emozioni. I flash sul presente, invece, mostrano il disagio e il tormento: segnali di un distacco come se la storia ormai avesse fatto il suo corso. Entrambi prenderanno, infatti, una nuova strada con la consapevolezza che ciascuno ha portato nuova linfa nella vita dell’altro. Saranno così persone trasformate, più mature e consapevoli.
Il finale è un po' a sorpresa: Filippo Ferrante, che in entrambi i video appare sempre in studio mentre registra il brano, si trova improvvisamente a vestire i panni dell'attore come se avesse sognato tutto.
 
Come e quando nasce la tua passione per la musica e com’è maturata negli anni?
La musica è presente nella mia vita da sempre. Ho iniziato a suonare la chitarra classica all’età di 7 anni. La melodia e l’armonia nelle canzoni mi hanno sempre affascinato ed ho iniziato pian piano ad avvertire l’esigenza di creare qualcosa di mio. Ho scritto così le prime melodie e i primi testi fino ad appassionarmi anche al canto e a fondare la prima band. Con la band ho potuto maturare l’esperienza di incidere un album e confrontarmi con il mondo dell’industria musicale. Dopo la band ho iniziato un progetto solista di brani con un taglio più cantautoriale ricercando di affinare sempre più uno stile personale dalla scrittura alla tecnica vocale per arrivare alle produzioni, sound ed arrangiamenti
 
Quale messaggio particolare vuoi trasmettere con la tua musica a chi ti ascolta?
La musica per me è una forma di espressione della propria individualità e della propria autenticità. È un linguaggio che ha dei codici misteriosi, può essere condivisa con tutti ed fra tutti qualcuno poi può riconoscersi, ritrovarsi. Così una canzone o qualsiasi opera musicale può diventare di tutti.
 
 
Parliamo del tuo ultimo singolo: da cosa nasce questa canzone e di cosa parla?
Il nuovo singolo è una sorta di inno di chi si trova in un passaggio di transizione, evolutivo. Ognuno di noi, infatti, ha dentro di sé un orizzonte fatto di paure, di disagio, di sofferenza e navigando il mare della vita spesso ci capita di naufragare ma è affrontando e attraversando queste onde increspate che scopriamo nuove forze, nuovi modi di essere. Il titolo evoca proprio un’immagine legata a qualcosa che finisce per l’inizio di qualcos’altro.
 
Se dovessi descrivere questo brano con un solo aggettivo quale sarebbe e perché?
“Profondo” perché cerca di rappresentare in parte la vita con la metafora del mare. A mio avviso “Profondo” anche per la scelta delle sonorità nella produzione musicale.
 
Ci anticipi qualcosa riguardo i tuoi prossimi impegni?
A Marzo 2023 uscirà finalmente il mio nuovo album, e dunque nuovi singoli da condividere. In più stiamo lavorando ad un tour nazionale.
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