“ANNO ZERO” è un disco che richiama sonorità Post-Grunge e Dark, con influenze che spaziano dagli Alice In Chains a Marilyn Manson, con dei richiami anche al metal melodico moderno e al rock americano (Pearl Jam). Un viaggio nella mente umana partendo dai drammi esistenziali simulati di “A Family Drama”, alla libertà sensoriale punk di “I Like”, alla tentata ribellione verso il sistema di “Stop”, alla voglia di isolamento di “Free River”. A seguire si scende più in profondità nella follia di Devo Nod, con i brani “Now I Feel It”, “Kill Me, Fuck” e “Gacy” che parlano di depressione e malattie mentali. Si rinasce con “Nightfire” e “The Road” dove sembra esserci una speranza come in tutte le storie, ma la speranza si chiude con “Let Me Die”, qui il mondo è finito, Devo è l’ultimo rimasto sulla terra e a quel punto è giusto che il disco si fermi.
In occasione
dell’uscita di “Anno Zero”, noi di Dafne Magazine abbiamo avuto modo di farci
raccontare qualcosa di più su questo album e qualche curiosità su di lui!
Vorrei poter far capire alle persone quanto è importante lottare per la libertà, vivere fuori dagli schemi e dal sistema. Siamo davvero di passaggio in questo mondo e per poco tempo che trascorrerlo sottomessi da qualcosa o da qualcuno è davvero un delitto.
C’è tutto me stesso, il disco è mio al 100%, dalla scrittura dei pezzi, agli arrangiamenti e al recording!
Questo disco è un viaggio nella vita di tutti noi, partendo dalla nascita e quindi la prima parte della nostra vita legata alla famiglia, attraversando la ribellione, la maturità e la rassegnazione finale.
Sto cercando di portare la mia musica live, anche se il mio obiettivo rimane quello di produrre tanta musica anche in futuro. Si vediamo e sentiamo presto dunque.