Intervista a Giulia Papalia in occasione dell’uscita de “Le Recensioni Ignoranti”


Un nuovo podcast, un percorso culturale multimediale con l’ambizione di diventare un talk itinerante, parlare di libri con spontaneità e leggerezza in modo non accademico.
Una formula nuova per parlare di libri con un sorriso e in modo non ingessato, perché proprio non può fare a meno di mettere il naso sulla carta. Le puntate avranno una durata fino a 8 minuti a cadenza bisettimanale.

In occasione dell’uscita del suo primo podcast sui libri “Le Recensioni Ignoranti”, abbiamo fatto una chiacchierata con Giulia Papalia.

Ciao Giulia, è disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitali Le Recensioni Ignoranti, che riscontri stai avendo?
Il primo riscontro che ho viene dalle persone più vicine a me, famiglia e amici che si dicono ispirati e incuriositi dalle letture di cui parlo. Una nota di merito va alla mamma, che ogni puntata fa il resoconto delle parolacce che ho detto. Per il resto non so niente, mi tengo fuori dalle dinamiche nelle quali non posso avere un confronto diretto!

Da quale idea nasce il podcast “Le Recensioni Ignoranti”?
Leonardo – di Blackcandy – ed io ci siamo conosciuti su Instagram e abbiamo scoperto di avere in comune la passione per i libri. Ci siamo scambiati i numeri di telefono e un sacco di messaggi; specialmente io, con sua grande pazienza, gli inviavo vocali interminabili con consigli di lettura, motivo per il quale mi ha proposto di trasformare questo modo schietto e naturale in un podcast. Col tempo ho anche scoperto che leggiamo di argomenti totalmente diversi, ma continuo imperterrita a cercare di convincerlo a condividere con me alcune letture.

Curiosando sul tuo profilo IG @lerecensioniignoranti abbiamo notato che ogni libro presente nelle puntate del format è accompagnato da una foto, ognuna di queste in luoghi particolari. Ce ne vuoi parlare?
Ci sono due versioni sulla scelta dei luoghi delle foto: la versione poetica non è ovviamente mia, ma di Leonardo. L'idea è quella di riportare la lettura alla semplicità della sua fruizione, su un terreno comune e umano, condivisibile da quante più persone possibile e di comunicare il pensiero che si può leggere in ogni posto e in ogni momento; da qua i diversi abbinamenti tra spazi e libri. La mia versione – ovviamente, è più cafona: spesso mi sento fuori luogo e a disagio in diverse situazioni, soprattutto quelle in cui cerco di esprimere me stessa; ho sempre paura di non essere all'altezza e di risultare inopportuna. Quale miglior modo per esorcizzare questo mio lato, se non scattare in luoghi che non c'entrano nulla con la lettura?

Come ti descriveresti con tre aggettivi?
Il primo è “rompiscatole” che non è un aggettivo: adoro la polemica, soprattutto quella fine a sé stessa che ha il solo scopo di autoalimentarsi. Il secondo è “spontanea” perché non riesco ad essere in nessun altro modo, è banale da dire, ma non so fare buon viso a cattivo gioco: croce e delizia, quello che penso ha davvero pochi filtri prima di essere espresso! La ricerca del terzo aggettivo ho deciso di affidarla ai miei genitori: il primo che mi hanno detto (all'unisono) è stato proprio rompiscatole seguito da “puntigliosa”; effettivamente sono davvero meticolosa nell'organizzazione delle cose che devo fare e maniacale anche riguardo a dettagli insignificanti...paziente chi mi sopporta!

Oltre alla lettura, quali sono le tue passioni?
L'altra mia grande passione è la musica, ne ascolto tanta e sono una cantante. Al momento sono all'interno di un progetto bellissimo - i Vocal Blue Trains, un coro gospel elettronico in cui il direttore arrangia letteralmente brani di ogni genere.

Prossimi progetti?
Per il momento sto continuando a scrivere nuove puntate; stiamo pensando ad un modo per renderle dinamiche, diverse ma senza snaturare il format. Passo dopo passo!
Grazie!




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