Alis Ray ci racconta il suo nuovo singolo “Set me free from myself”


Alis Ray, all'anagrafe Annalisa Stecconi, è una cantautrice italiana, che desidera condividere attraverso la musica, la resilienza e le scoperte che ha fatto e che continua a fare nel cammino interiore di conoscenza di sé.
Dopo “Cambia adesso”, “Set me free from myself” è il suo nuovo singolo, un brano con sonorità rock soul arricchito da cori che ricordano le armonizzazioni gospel.
  
Come e quando nasce la tua passione per la musica e com’è maturata negli anni? 
La mia passione per la musica inizia da quando ero bambina, avevo 4 anni e mi domandarono che lavoro volessi fare, e la mia risposta è stata la cantante, perchè ammiravo la grande Whitney Huston e desideravo essere come lei. Negli anni ho sempre cercato di sviluppare questo desiderio, ma diverse vicissitudini della vita hanno interrotto le possibilità di studio, ma grazie al percorso di autoconsapevolezza all'interno dell' "International School of Self Awareness" a circa 29 anni ho ritirato fuori dal cassetto il sogno e ho fatto tutte le azioni necessarie per svilupparlo e realizzarlo. 

Quale messaggio particolare vuoi trasmettere con la tua musica e a chi ti ascolta? 
Vorrei trasmettere  dei messaggi di valore, che possano portare beneficio a chi li ascolta, oltre che a far suscitare domande più profonde su noi stessi e sul senso della nostra vita. Ormai da qualche anno ho intrapreso un percorso di autocosapevolezza, e ho compreso quanto sia importante guardarsi dentro per conoscersi veramente, e poter imparare ad orientare le proprie emozioni e creare cosi il proprio destino. 

Parliamo del tuo ultimo singolo: da cosa nasce questa canzone e di cosa parla? 
La canzone parla dei tanti personaggi, diversi tra loro, che esistono dentro ognuno di noi. La necessità primaria è quella di rendersi conto di quanto detto. Noi pensiamo di essere uno, ma in realtà siamo frammentati, non siamo mai gli  stessi, cambiamo continuamente e ciò si evidenzia maggiormente in certe situazioni o quando incontriamo alcune persone. Ne parlava Pirandello nel suo "Uno, nessuno, centomila" e anche Franco Battiato nel suo brano "Centro di gravità permanente".

Se dovessi descrivere questo brano con un solo aggettivo quale sarebbe e perché? 
Contraddizione, perchè questo è ciò che ho visto esistere dentro di me, ma è anche una grande possibilità perchè accorgermi  di questo mi ha permesso di desiderare di essere migliore.

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