“Mondi” è il terzo album di Carlo Addaris, un viaggio fisico verso le parti più scure del nostro vivere quotidiano, e in parte un viaggio allucinato e illusorio verso mondi da esplorare.
La passione per la musica nasce da molto giovane, quando ascoltavo i dischi dei miei fratelli maggiori. Ancora adolescente acquistai una tastiera giocattolo e una chitarra per cimentarmi a suonare i primi accordi, spinto probabilmente da uno spirito di emulazione verso i miei idoli adolescenziali. Poco dopo, appena vent'enne, ho iniziato a suonare come tastierista in una garage band, poi tra la fine degli anni novanta e il duemila la mia prima creatura, una band a metà strada tra rumorismo e alternative pop.
La mia musica è un po' come un film. Fatta di fotogrammi, colori, fermi immagine.
E non c'è mai un unico messaggio particolare, ma punti di vista.
Mondi è il mio terzo lavoro da solista. É nato dalla necessità di scrivere nuove canzoni e di mettermi alla prova con una produzione dalla a alla z, avendo non solo suonato tutti gli strumenti ma anche registrato e mixato tutte le tracce.
In realtà ce ne sarebbe più di uno. Ma sono convinto che il bello stia nel non raccontarli o spiegarli, ma lasciare che l'ascoltatore sia libero di tracciarne uno suo.
Straniante. Perché è un disco che sembra amaro ma è anche dolce, sembra scuro ma è anche luminoso, sembra ostico ma è anche easy listening.
I prossimi mesi dell'anno mi dividerò tra una serie di live nel quale presenterò i brani dell'ultimo disco, e il mio lavoro di autore e produttore nel mio studio personale a San Sperate, in Sardegna.