Disponibile dallo scorso maggio, “Io non sono razzista, ma...”, il nuovo singolo del cantautore romano Stefano Cinti, è stato premiato dall'Orchestra Multietnica di Arezzo nell’ambito del Social Movie Festival quale Migliore Colonna Sonora e dall‘Heart International Italian Film Festival come Miglior Testo, nonché ha ricevuto una menzione di onore dal Rome Video Award Festival. Inoltre, il brano è stato selezionato ufficialmente al 8 & HalFilm Awards, al Festival Cinema secondo noi di Roma, al Video Music Festival di Los Angeles e al Social Film Festival Artelesia. E’ stato incluso all’interno del Mercato Europeo del Cinema Giovane e indipendente - Young Film Market nell'ambito della dodicesima edizione del Social World Film Festival e in una edizione speciale del Vision Film Festival che si terrà nei prossimi mesi a Roma.
“Io non sono razzista, ma...” è un brano di musica pop con elementi funk e rhytm&blues. Il testo si sviluppa in un cantato/parlato che descrive con realismo ed ironia l’atteggiamento verso ciò che è diverso, i luoghi comuni, i pregiudizi “Io non sono razzista, ma nel mio quartiere gli indiani hanno comprato le bancarelle della frutta e sono sicuro che quando devono dare il resto ci provano sempre a darne di meno.” ma anche la pigrizia di confrontarsi con gli altri “Io non sono razzista, ma quando parlo con un africano, anche se e’ nato qui e parla il nostro di dialetto, c’e’ poco da fare, non e’ come il nostro dialetto”
Spiega l’artista a proposito del brano: “Ho scritto ‘Io non sono razzista, ma…’ cercando di descrivere l’atteggiamento verso ciò che è diverso da noi, i luoghi comuni, i pregiudizi e la pigrizia di confrontarsi con gli altri. Tutti questi elementi sono la matrice su cui può crescere e svilupparsi una mentalità divisiva. Le complessità di un mondo che cambia e i nostri limiti a seguirne il cambiamento ci devono spingere all’azione verso i potenziali ostacoli. Siamo tutti fatti della stessa sostanza e quello che ci differenzia, la cultura, le esperienze di vita, deve essere considerato un valore aggiunto e non un elemento divisivo. Abbiamo un alleato potente: l’empatia. Dobbiamo studiarla, disciplinarla e attivarla nelle nostre vite, per continuare a vivere in un mondo che sarà sempre più multietnico e multiculturale. Mi piacerebbe che la canzone e il relativo video facessero riflettere su questi argomenti e che la riflessione portasse a mettersi in gioco e a confrontarsi con gli altri per migliorarsi.”
Il videoclip è stato realizzato a Bruxelles con la partecipazione dei bambini del “Centre Communautaire Maritime (CCM)” di Molenbeek-Saint-Jean. Alcune scene sono state girate presso il CCM, altre invece nel quartiere di Molenbeek-Saint-Jean e nella città di Bruxelles.
Nel video due personaggi si confrontano in situazioni diverse: in un pub, in macchina all’interno di un parcheggio, durante una passeggiata in città. Il protagonista principale dà voce con forza e cinismo al pregiudizio e ai luoghi comuni, cercando di convincere l’altro che invece vi si oppone. L’ironia del testo viene amplificata dal comportamento caricaturale del personaggio principale e dalle reazioni dell’interlocutore. I giochi, le risate, le espressioni e gli atteggiamenti spontanei dei bambini, sottolineano l’assurdità del pregiudizio e dei luoghi comuni in un mondo che è in continua evoluzione.