Il 13 agosto, per la prima volta al No Borders Music Festival (Sella Nevea - UD), MANNARINO darà vita ad un concerto in notturna in alta quota: in uno dei posti più suggestivi delle Alpi, un omaggio musicale alla luna e alle montagne. Sarà un'occasione per vivere un’esperienza davvero speciale: il pubblico potrà raggiungere la meta dopo una camminata di circa due ore o attraverso un viaggio in cabinovia, ammirando lo scenario mozzafiato delle vette illuminate dalla luna piena. Un’occasione pensata non solo per gli appassionati di musica, ma anche per gli amanti della natura e dell’escursionismo, di poter raggiungere Sella Nevea, situata a 1200 metri di quota, ascoltando Mannarino esibirsi sotto le stelle. Solo 500 posti disponibili.
La funivia del Canin resterà aperta dalle ore 8:30 del mattino fino alle ore 20:30 e verrà poi riaperta a fine concerto per garantire la discesa a tutto il pubblico. Sarà inoltre possibile salire fino al luogo del concerto a piedi, utilizzando il sentiero CAI n.635: ultima partenza da valle entro le ore 16:00.
Mannarino prosegue inoltre il suo tour con una serie di live estivi con set speciali in situazioni naturalistiche uniche, con una formazione acustica di tre musicisti e una scaletta pensata ad hoc, che rendono il live un’occasione intima e raccolta in cui poter vivere un’esperienza immersiva nella natura all’insegna della musica d’autore.
Il 28 settembre all’Arena di Verona si conclude infine il viaggio live di MANNARINO: l’artista si esibirà per la prima volta nell’antico anfiteatro, ormai considerato il tempio della musica italiana. Il concerto all’Arena sarà un evento speciale con uno spettacolo rinnovato e una scaletta che si arricchirà di nuovi brani: un’ultima festa in musica che vedrà il cantautore ripercorrere i grandi classici della sua carriera fino ai brani del suo ultimo disco “V”, in un rituale che va oltre il concerto.
Prodotto dallo stesso MANNARINO, registrato tra New York, Los Angeles, Città del Messico, Rio De Janeiro, l’Amazzonia e l’Italia e il coinvolgimento - su alcuni brani - dei produttori internazionali Joey Waronker (Beck, REM, Atoms for Peace) e Camilo Lara (Mexican Institute of Sound) oltre che di Tony Canto e Iacopo Brail Sinigaglia, l’album è un invito ad appellarsi alla saggezza ancestrale degli esseri umani. Un disco che parla le lingue del mondo, intriso di suoni di foresta e voci indigene registrate in Amazzonia. Mannarino va alla ricerca della sorgente tribale e atavica dell’umanità, proposta come unico e potente antidoto contemporaneo alla brutalità del disumano. Natura, patriarcato, animismo, femminilità, rapporto uomo-donna, sono questi solo alcuni dei temi affrontati dal cantautore nel disco più politico e visionario della sua carriera dove l’amore, l’irrazionale e un senso magico della vita diventano strumenti reali di decolonizzazione del pensiero e di resistenza umana. Il disco è stato anticipato dai singoli “Africa” e “Cantarè”.